Swadhisthan Chakra

Vita quotidiana

Come aprire lo Swadisthan

Manifestando le qualità del nostro chakra dello Swadisthan nella vita quotidiana, questo centro può rafforzarsi, rendendo più profonde le nostre meditazioni e rendendoci meno vulnerabili agli squilibri. Quando invece lo trascuriamo possiamo diventare personalità molto aride, che inseguono desideri materiali o si consumano nei propri pensieri.

Consigli per un chakra dello Swadisthan in buona salute:

- Cercate nuovi modi per esprimere la vostra creatività, senza nessun obiettivo particolare se non la gioia. Prendete una penna o un pennello e guardate che cosa succede!

- Usate il vostro potere del puro desiderio! Cercate ogni giorno, anche solo per qualche minuto, di rivolgere l’attenzione sul vostro desiderio di crescere e conoscere il vostro vero sé, ed osservate come i vostri desideri superficiali si dissolvono.

- Quando vi accorgete che la vostra mente è affollata di pensieri, rideteci su e ricordate a voi stessi che non siete voi a controllare tutto.

Tecniche di pulizia
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Shri Mataji su Swadisthan chakra
Antica Conoscenza

Le Vibrazioni del Suono

Di tutte le arti, la musica è probabilmente quella più universalmente apprezzata e capace di trascendere tutte le barriere umane. Si dice che la musica sia nata in Cina, dove i saggi iniziarono a meditare sulle note create dal sibilo del vento attraverso gli steli cavi del bambù. La musica ha il potere di elevare molto rapidamente il nostro stato e di procurare grande gioia, dissolvendo i nostri pensieri.

Nell'induismo, la musica è considerata un dono del Divino, trasmesso dalla deità Shri Saraswati. Pertanto, lo scopo della musica classica indiana è di condurre sia il musicista che il pubblico ad uno stato più elevato, e gli studenti di musica dedicano l'intera propria vita al conseguimento di questo obiettivo. Esistono studi secondo i quali le opere di Mozart, Bach e Händel possono avere straordinari effetti vibratori sul sistema nervoso centrale, aiutandoci ad entrare in uno stato meditativo.

Il sanscrito ha origini simili alla musica, in quanto è stato creato da santi che osservavano la naturale armonia esistente fra l'energia, o vibrazioni, di un particolare concetto ed il suono corrispondente. Il sanscrito è usato nell'induismo, nel sikhismo, nel giainismo e nel buddismo come linguaggio di culto, in quanto è considerato la lingua dalle origini più pure e pertanto con il significato più autentico. Così come la musica, attraverso le sue vibrazioni, il sanscrito ha la capacità di condurci in una condizione di assenza di pensieri e, pertanto, può essere usato come strumento per la meditazione.